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Paure, ansia, incertezze e cambiamento

L’attenzione

L’attenzione è l’insieme dei processi cognitivi che permettono di selezionare le informazioni dall’ambiente. Possiamo dirigere la nostra concentrazione in vari modi. L’attenzione può coinvolgere la modalità visiva, uditiva e anche tattile. Ci sono diverse tipologie di attenzione:

L’attenzione divisa

Ci da la possibilità di compiere due azioni contemporaneamente.

L’attenzione selettiva

Ci rende possibile concentrare le nostre risorse su un compito preciso e unico.

L’attenzione sostenuta

Questo tipo di attenzione riguarda i casi in cui manteniamo l’attenzione su un compito che dura a lungo.

Cosa ci premette di fare l’attenzione?

Prendiamo la modalità visiva. L’attenzione ci da la possibiltà di dirigere il focus attentivo verso uno “spazio”, ciò che non fa parte di questo spazio viene percepito in modo attenuato a livello cosciente.

Il focus può cambiare sia posizione nello spazio sia la sua dimensione. Quando cambia la dimensione si parla di distribuzione di risorse attenzionali su uno spazio molto esteso o poco esteso.

Si può anche parlare di modulazione del fuoco (che si allarga o si restringe). Principalmente (a livello neuroanatomico) è l’emisfero destro si dedica ai compiti di tipo attentivo.

Teorie sul filtro attenzionale

L’attenzione agisce come un filtro. Alcune caratteristiche diventano più salienti di altre. Non è stato facile indagare il nostro cervello e non lo è affatto neppure oggi. Il filtro attenzionale si colloca dopo l’informazione sensoriale.

Ci sono state almeno due teorie principali sul posizionamento di questo filtro attentivo. Posizionamento in termini temporali. Cioè quando il filtro inizia ad agire?

1) Teoria del filtro attenzionale precoce (Broadbent, 1958).
Cosa dice questa teoria? Quando arriva un messaggio che noi attendiamo (quello su cui poniamo l’attenzione) il filtro selettivo fa passare il messaggio. Poi il messaggio arriva alla coscienza.

Ma se consideriamo un messaggio non atteso (quello su cui non stiamo ponendo l’attenzione), beh in questo caso, viene registrato a livello sensoriale, ma viene poi escluso dal filtro e quindi non arriverà a livello di coscienza. Però questa teoria è stata messa in discussione e si è arrivati ad una nuova teoria.

2) Teoria del filtro attenzionale attenuato (Treisman, 1969).
Entrambi i tipi di messaggio, atteso e non atteso, attraverso il filtro attenuato. A questo punto però vengono come a trovarsi in un collo di bottiglia (perchè noi sappiamo che le risorse che abbiamo sono limitate). Così il messaggio atteso passa a livello superiore mentre quello non atteso non viene completamente bloccato dal filtro, ma passa a livello superiore in modo attenuato.

Ecco che possiamo spiegare un fenomeno che viene spesso denominato “Cocktail party” (un fenomeno che accade in situazione molto rumorose).

Che cos’é questo fenomeno?

Se siamo ad esempio in un cocktail party possiamo, se vogliamo, sentire due persone che parlano lontano rispetto a noi, nonostante tutto il rumore che c’è alla festa. I rumori di fondo, magari anche molto più vicini, vengono attenuati. In questo modo riusciamo ad ascoltare le due voci lontane.

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