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Tag: trappole mentali

Più spesso di quanto si pensa finiamo vittima di trappole mentali che ci imprigionano senza che ce ne rendiamo conto.


Una filosofia di vita può diventare una trappola

A volte scopriamo qualcosa, un nuovo percorso, un nuovo maestro, persone di grandissimo valore. Va molto bene, è importante avere dei mentori, dei riferimenti.

Ma è anche molto importante capire che quell’idea è la strada giusta per te in quel momento, ma dubita se senti di andare oltre pensando che sia giusta in assoluto e che tutti dovrebbero abbracciarla.

Ultimamente mi è ricapitato di trovare una nuova strada e ho pensato che tutti avrebbero dovuto vivere così, perché quella strada risuona con me e quindi la sento profondamente vera.

Paura di scendere dalla propria idea (Roberto Masini)
Paura di scendere dalla propria idea (Roberto Masini)

Questo ti può portare addirittura a pensare che sia l’unica strada per il genere umano. Ma ciò è dato dalla mia risonanza con essa. Se non fossi stato attento sarei caduto nell’idea che quella fosse la strada per tutti.

Inoltre, anche se la strada che percorrono gli altri ci sembra sbagliata, è necessario fare molta attenzione perché spesso si cade in una trappola anche in quel caso.

Anche se oltre quelle luci vediamo il buio, questo non vuol dire che sia buio per tutti, ma solo che noi in quel momento non abbiamo gli strumenti per illuminarlo.

La prima sessione è gratuita

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Giudicare per mancanza di strumenti

A volte per strada incontriamo persone che chiedono l’elemosina o magari provano a vendere qualcosa…

Spesso ci si nasconde dietro scuse del tipo: “se si trova lì evidentemente non ha avuto voglia di lavorare, ha fatto le sue scelte“. Queste sono sciocchezze e se ci pensiamo bene ne siamo anche consapevoli.

Giudicare gli altri

Come loro non hanno avuto degli strumenti (informazioni e condizioni) per poter orientare meglio la propria vita, chi di noi pensa certe cose evidentemente non ha gli strumenti per poter vedere la realtà per quello che è.

Per poter fare delle migliori riflessioni servono delle consapevolezze, finché si vive in un mondo interno governato da fantasmi e automatismi si può fare ben poco.

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Togliersi i vestiti alla festa in maschera

Realizziamo ad hoc dei vestiti sui nostri pensieri, come se fossimo dei sarti. Ad esempio un tuo amico ti chiede:

“Faresti questa cosa con me?”

Tu rispondi: “Ma sì certo, so che ci tieni molto, quindi facciamola assolutamente! Mi fa piacere!”.

Ma se fossimo consapevoli di essere dei bravissimi sarti ci renderemmo conto che sotto quel bel vestito che abbiamo realizzato ci sta questo:

“Ma sì, tanto non ho niente da fare, mi annoio, almeno faccio qualcosa”.

festa in maschera - togliersi i vestiti

E una menzogna tira l’altra. In parte consapevoli e in parte no. E’ così che ci siamo costruiti il nostro guardaroba.

Ma i vestiti bisogna togliersi! Non abbiamo bisogno di apparire buoni, l’essere umano è buono di base, poi però, quando inizia ad acquistare vestiti e a farseli su misura, c’è chi sceglie il vestito di Arlecchino ma c’è anche chi sceglie il vestito da diavolo, da squalo, ecc…

Ma se noi i vestiti li eliminiamo tutti… non sarebbe più una festa in maschera, ma troveremmo tanti altri modi per divertirci!

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Siamo in un bel periodo, quello dell’asilo

siamo all'asilo

In un commento Fabio mi scrive:

Ciao Roberto, in questi giorni in vacanza ho avuto tempo per pensare un po’ e devo dire che quelle pillole di video che fai hanno lasciato un’impronta nel mio pensiero. Soprattutto quando dici che le persone non devono giudicare, ancora di più se non conoscono a fondo la situazione di quello che giudicano.

Ho pensato ciò a proposito di vari post che mettono le persone sui social dove si predica a tutta randa, poi ste cose vengono riprese dalle rubriche radiofoniche, i giornali, le discussioni tra le persone e via vai.

C’è un’esagerazione di prediche e giudizi nel pensiero comune al giorno d’oggi e una manchevolezza di altri argomenti sicuramente più importanti. Mi dispiace che non sono riuscito a venire ai seminari, penso che sicuramente avrai parlato di questo.

Messaggio inviato sul sito da Fabio

È proprio vero Fabio. In un certo senso possiamo dire che gli anni in cui ci troviamo sono come gli anni dell’asilo. Vediamo il perché.

Alcune importanti nuove capacità umane ormai sono disponibili dentro di noi. In realtà lo sono da migliaia di anni, ma è un tempo molto breve in termini di evoluzione.

Queste capacità ancora vengono sfruttate pochissimo, davvero in minima parte. Manca l’abc, manca il “manuale di istruzioni” che ci permetta di utilizzarle al meglio e ci consenta così di essere più felici e meno nevrotici.

Bisogna partire dalle basi, spiegare alle persone cose semplici, ma in grado di portare nuovi significati dentro di loro. Perchè non sono le persone in sé ad essere problematiche, ma è la cultura in cui sono immerse ad avere dei grandi limiti.

Le culture di questo periodo storico hanno dei problemi di compatibilità con le risorse potenziali interne degli individui. Queste risorse sono grandi, immense, ma le culture attuali non sono in grado di farle fiorie, anzi, tendono a reprimerle. Stiamo vivendo su basi culturali vecchie. Se volessimo usare dei termini informatici, bisogna sviluppare il nuovo software.

Sì, i seminari del giovedì vanno proprio verso questa direzione. Non preoccuparti, al momento gli incontri continuano tutti i giovedì, quindi vedrai che riuscirai a venire 🙂

Un caro saluto

Roberto

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